DOPO TANTE CRITICHE RIGUARDANTI LA SCARSA CONDIZIONE FISICA..... EL POCHO STUPISCE TUTTI DOPPIETTA IN ALLENAMENTO X RISPONDERE ALLE VOCI MALVAGIE DEI GIORNALISTI POCO INFORMATI E INCOMPETENTI!!!GRANDISSIMO LAVEZZI
martedì 31 luglio 2007
faranno infiammare il san paolo"RITMO SUDAMERICANO"
Pubblicato da carlo abbate pocho fan's 8 commenti
i giornali.....
«Guardate i video, Lavezzi è un asso» "il mattino" DALL'INVIATO Feldkirchen. «Napoli, credi in Lavezzi. È un fenomeno. È il più forte giovane calciatore dell'Argentina. Ve lo assicuro. L'ho allenato e so quanto vale». Arriva da diecimila chilometri di distanza l'urlo di Ramon Diaz a difesa dell'attaccante Ezequiel Lavezzi. Diaz, ex bomber del Napoli e dell'Inter, attualmente è l'allenatore del San Lorenzo, la squadra che ha vinto lo scudetto in Argentina. In questa squadra ha militato Lavezzi. Delle partite del San Lorenzo, Marino si è fatto inviare decine e decine di videocassette prima di ingaggiarlo grazie anche alla collaborazione di Jorge Cyterszpiler. «Cosa c'è che non va?», chiede Diaz. In ritiro Lavezzi appare un po' imballatato, le sue gambe ancora non rispondono quando vuole scattare. L'ha detto anche Marino e non a caso la società sta evitando di far parlare il giocatore per lasciarlo più tranquillo. «Lavezzi è tranquillo. Lui è abituato alle grandi tensioni - osserva Diaz -. Ha giocato sfide incredibili qui in Argentina. Dategli il tempo di ambientarsi e il Napoli avrà la prova di aver fatto l'affare del secolo. Lo garantisco: El pocho è un fenomeno». Può essere un problema legato alla preparazione fisica. «Non penso». Però Marino e Sosa hanno ricordato che in Argentina Lavezzi non era abituato ad una preparazione tanto pesante. Sobbalza Diaz: «Storie. Una volta, in Argentina si lavorava poco sotto l'aspetto atletico. Si pensava soprattutto alla tecnica e poco al fisico. Ora, credetemi, faccio l'allenatore e so quali sono i carichi di lavoro dei miei calciatori. Lavezzi qui ha lavorato molto e bene. Evidentemente deve ancora ambientarsi, parlare e capire l'italiano». Dunque, Diaz è fiducioso? «Sono ottimista sul futuro di Lavezzi. Ha tutto per emergere: potenza, velocità, grinta, sa fare i gol. Bisogna metterlo in condizione di giocare come sa». In che senso? «Sono fondamentali i tre aspetti: fisico, tattico, tecnico. Il Napoli ha un ottimo allenatore. Non ha bisogno di suggerimenti. Ma quanti sono gli scettici su Lavezzi a Napoli?». Perché? «Sono pronto a preparare tanti dvd con le partite e le giocate di Lavezzi. Mando i dvd ai napoletani perplessi. Così vedono chi hanno in squadra. Lavezzi è «barbaro», è meraviglioso. Appena potrò, verrò ad applaudirlo al San Paolo. Il sudamericano in ritardo con la preparazione ma il bomber azzurro giura sulle sue qualità. Calaiò difende Lavezzi:un giocatore da Napoli fonte"city napoli" NAPOLI – Il Napoli si mobilita, il gruppo azzurro in soccorso di Lavezzi: lento, imballato, con diversi chili in più e in ritardo di preparazione, l’attaccante argentino è in grosso affanno e per niente in linea con il nomignolo “Il Pocho” (il fulmine), il soprannome che gli è stato attribuito negli ambienti della sua squadra di provenienza – il San Lorenzo - per le sue rapide giocate, per i suoi scatti repentini e fulminei e per le sue pressanti e perentorie conclusioni. Lassù in Austria, il Pocho ha mostrato l’altra faccia di se stesso, quella cioè di un calciatore inguardabile, un’altra spina per Reja insieme con Bucchi, Pià, De Zerbi, Maldonado e Capparella. Intorno al Pocho è scattata però la solidarietà del gruppo, è intervenuto soprattutto il Pampa Sosa, con consigli e raccomandazioni, ricordando all’interessato che il calcio europeo è tutt’altra cosa rispetto a quello sudamericano, dicendogli pure che se lui vuole far fortuna qui, deve avere pazienza e continuare a lavorare a testa bassa. Tra lo scetticismo generale, a favore dell’attaccante argentino si è schierato anche Emanuele Calaiò, intervenuto nel dibattito che già divide i tifosi del Napoli, tra quelli che accostano Lavezzi a Calderon, a quelli che invece invitano tutti a dare fiducia e tempi di maturazione al giocatore. Calaiò esclude che il “Pocho” sia un nuovo Calderon, l’attaccante dell’Indipendiente che arrivò dall’Argentina con le referenze di Passerella ct della Selecon, e che nel ritiro di Borno nel Napoli di Mutti, si presentò grassottello e con la pancia, proprio come ha fatto Lavezzi: «Arriva dal Sudamerica e dobbiamo dargli tempo per ambientarsi. Ha grandi qualità, ma si integrerà senza problemi. Tra l’altro in Argentina la preparazione fisica è diversa. Sono convinto che si tratta di un problema momentaneo e che Lavezzi farà vedere il suo valore». Sull’ex punta del San Lorenzo – che al Napoli è costato ben 6,5 milioni di euro – è pronto a garantire Gianni Di Marzio che lo seguì per conto della Juventus: «E’ un ottimo giocatore che ora accusa delle difficoltà anche a causa della preparazione che in Italia è ben diversa da quella che si fa in Argentina: sono convinto che Lavezzi non fallirà». (ass)
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giovedì 26 luglio 2007
mercoledì 25 luglio 2007
martedì 24 luglio 2007
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EL POCHO GOL
L´attaccante è un enigma: un pazzo o un fulmine? Lavezzi, la classe è a chili L´argentino ha problemi con la bilancia. Reja: "Non è abituato al lavoro estivo, questo è il suo primo ritiro" FELDKIRCHEN - Si è presentato in ritiro con undici tatuaggi e ben due soprannomi. Sul primo, «el loco», il pazzo, niente da eccepire. Garantisce un esilarante filmato che circola su Youtube, in cui Ezequiel Lavezzi, il nuovo attaccante argentino del Napoli, festeggia un gol nel più impensabile dei modi: tuffandosi di testa contro un cartellone pubblicitario.Si capisce molto meno, invece, perché in Sud America abbiano pensato di chiamarlo pure «el pocho», il fulmine. Grassottello come è, infatti, l´ex bomber del San Lorenzo non ricorda nemmeno lontanamente una saetta, almeno per il momento. Eppure ce la sta mettendo tutta. Poco da dire sulla buona volontà di Lavezzi, ultimo a uscire dal campo dopo una robusta serie di addominali, per snellire i fianchi. «Non è abituato al lavoro estivo, questo con il Napoli è il primo ritiro della sua carriera», è indulgente Edy Reja, che sta studiando con curiosità le evoluzioni dell´argentino. «È ancora troppo presto per azzardare un giudizio definitivo, di certo con il pallone ci sa fare», glissa sui limiti atletici l´allenatore, soffermandosi piuttosto sui lampi di classe messi in mostra dal giocatore sudamericano. Qualche colpo di tacco e altri numeri da giocoliere. Ma nemmeno un gol nella amichevole con i dilettanti del Freistadt, in cui sono andati a segno tutti gli altri attaccanti azzurri: da Calaiò a Bucchi, da De Zerbi a Pià e a Capparella. Solo Ezequiel, più loco che pocho, è rimasto a secco. Complice il dispetto di una traversa, che però non è riuscita a rubargli il sonno. «Segnare non è tutto, anche gli assist sono gratificanti», si è consolato l´ex bomber del San Lorenzo, 22 anni e tantissima fiducia nei suoi mezzi. «Questa è la mia chance, non la fallirò».Appena arrivato a Napoli, tanto per inquadrare il personaggio, s´era informato per il numero di maglia. «Vorrei la 10 di Diego Maradona: si può?». Gli hanno suggerito di volare un po´ più basso, spiegandogli che al San Paolo non la metterà più nessuno. El loco ha capito, prenderà il 22: il pazzo, per la cabala, e i suoi anni di età. A 16, deluso dai primi calci da professionista, Lavezzi aveva perfino cambiato mestiere, lavorando per qualche mese da elettricista. Poi ha deciso di provare di nuovo col pallone, questa volta con più successo. Non lo ha scoraggiato neppure la sfortunata esperienza di due stagioni fa, quando il Genoa lo mise alla prova per alcune settimane e dopo (complice la retrocessione dei liguri per illecito sportivo) lo rimandò a casa, allenatore Guidolin.Lavezzi è ripartito da zero, per la seconda volta. Il carattere, dunque, non dovrebbe fargli difetto. Ma per il Napoli, che l´ha acquistato per 6 milioni di euro e lo ha messo sotto contratto fino al 2012, rappresenta per il momento un enigma. Rischia di essere già un esame la seconda amichevole della stagione, in programma domani in Austria con lo Schwanstadt (serie B). El loco, perso qualche etto, proverà a far salire il suo motore di qualche giro. Giurano su di lui in Argentina, dove ha collezionato 84 presenze e 25 gol in campionato, oltre al recente titolo col San Lorenzo. Ramon Diaz, l´ex attaccante azzurro, dice che farà faville pure al San Paolo. Non prima, però, di aver sconfitto la bilancia. Lavezzi è il giovane argentino più forte, mi ricorda Diego»Ramon Diaz: «Il Napoli ha acquistato il giovane più forte del calcio argentino. Una belva. Un affamato. Non te molla mai. Penserete che sono pazzo, ma credetemi: Lavezzi ha numeri da Maradona. Quando avvia l’azione uno contro uno sembra Diego». 08/07/2007 Fonte: Corriere dello Sport , Loco o pocho, chi può dirlo se non Ramon Diaz, l’allenatore del San Lorenzo di Ezequiel Lavezzi, l’allievo che emula il maestro, sperando d’andare oltre. E poi, che sia loco o pocho, si vedrà. Ramon, niente giri di parole. « Il Napoli ha acquistato il giovane più forte del calcio argentino ». Ramon, siamo seri. «Serio: il Napoli ha acquistato il giovane più forte del calcio argentino. Serio, serio, amigo.... » . Ramon, non lanci fiammiferi nella polveriera. « Non esagero, credimi: ma il Napoli s’è portato via il talento più brillante che avevamo. E io lo conosco bene. E non è solo un giocatore di calcio, quello lì». Cos’altro, Ramon? «Quello è un barbaro...» Addirittura, un barbaro? « Hai capito bene, un barbaro. Una belva. Un affamato. Non te molla mai, amigo. Dribbling, dribbling, dribbling: e voglia di affermarsi sempre. Un barbaro». E dunque, non un attaccante? «Meglio, molto meglio di un attaccante solo. Perché lui fino ad ora ha segnato poco, ma è ancora un bambino, sta crescendo e ora che capisce che nel calcio bisogna segnare la smetterà di regalare troppi palloni ai compagni». Gli trovi un difetto, se è possibile? «In questo momento, scarsa finalizzazione. Ma è un falso probelma. Lo risolverà crescendo. E’ sempre così, con i talenti come lui». Ne parla con entusiasmo. « Se non pensate che stia dando fuori di testa, vi dico una cosa: Lavezzi ha numeri da Maradona. Solo che è un destro. Ma quando avvia l’azione dell’uno contro uno, quando entra in dribbling, dà l’impressione di somigliare a Diego». Siamo all’elegia d’un profeta. «E’ un giocatore da sogno e sono contento che sia venuto al Napoli. Quella è la città ideale per esaltare il suo talento, per elettrizzare la sua verve». Lo chiamano el pocho ma anche el loco... «Ottimo ragazzo, vivace quanto giusto. E’ splendido tatticamente, tecnicamente, ma anche dentro. A me è costata fatica separarmene, però capisco le esigenze del club». Sveli un segreto, se può. « Non lo farei mai. Però, considerato che non nuoce assolutamente alla riservatezza delle persone, posso rivelare che sapevo da un bel po’ dell’interessamento di Pierpaolo Marino. Io sono amico del dg, ero informato della vicenda ed ero stato persino informato sul numero delle cassette richieste dall’Italia». Lo racconti tecnicamente, Diaz. « Seconda punta frizzante. In certi suoi movimenti mi rivedo, ma lui parte da lontano, fa male quando ti punta. Ha potenza ed è veloce, una espolosività che verificherete. sa fare gol importanti». Sembra troppo giovane per l’Italia. «Macché. Ha alle spalle già un un bel numero di stagioni. Nella sfida con il Boca, che qui terrorizza chiunque, ha giocato da grande ed ha segnato. Non ha paura di niente e di nessuno. Ma fa paura». Garantisce Diaz, dunque, su Lavezzi? «E lei pensa che potrei mai raccontare favole alla gente di Napoli? Vi dico di più: io seguo sempre il Napoli in tv, ma se posso faccio un salto».
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lunedì 23 luglio 2007
sabato 21 luglio 2007
VIDEO DEL POCHO
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informativa
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INFORMATIVA
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venerdì 20 luglio 2007
mercoledì 18 luglio 2007
LAVEZZI LE PRIME FOTO DA NAPOLETANO!
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sabato 7 luglio 2007
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