martedì 21 agosto 2007

Lavezzi e il Napoli «Con i miei gol protagonisti in A» «Io, Lavezzi, sarò il Tevez azzurro»

Con una tripletta ha infiammato il San Paolo e ha spinto il Napoli al terzo turno di Coppa Italia. Lavezzi parla a ruota libera. «Non temo la A e in campionato ci divertiremo», ha detto l’argentino. Come non fosse accaduto proprio niente. O almeno così vuol far credere Ezequiel Lavezzi, mattatore de «La noche del pocho» contro il Pisa. Passata la coppa passata la festa, possibile? Placatisi i clamori dello stadio, tutto è tornato davvero come prima? Eppure lui stesso non è poi abituato a tanta grazia. E allora signor «fulmine» che cos’è accaduto l’altra notte?Lei non era quello che non «vedeva» mai la porta? «È vero, di gol non ne ha fatti mai parecchi, ma una ragione c’è: non sono egoista, gioco per la squadra. So bene che per un attaccante il gol è tutto, ma io preferisco il successo della squadra a quello personale. Sono fatto in questo modo». Non se ne faccia un cruccio. Se gioca per la squadra e trova pure il tempo di fare tre gol in una volta sola, stia tranquillo, da queste parti non s’offenderà nessuno. A proposito: li aveva mai fatti tre gol tutti in una volta in vita sua? «Sì. Una sola volta. In serie B con l’Estudiantes di Buenos Aires. Avevo diciott’anni». Sa che erano 14 anni che non si vedeva una tripletta al San Paolo? L’ultima la firmò Fonseca nel ’93 contro la Reggiana. E sa che l’ultimo argentino che fece a Napoli tre gol tutti assieme fu un certo Maradona alla Lazio nell’85? Insomma ha impiegato poco a diventare un idolo del tifo. «Idolo io? No, il termine è troppo impegnativo. Non sono un idolo. Non mi sento un idolo. E poi, ho giocato solo tre partite: un’amichevole e due di coppa Italia. Non esageriamo». Tre gol in coppa. E per il campionato che progetti ha, quanti ne vuol segnare? «Non lo so. Il più possibile, è ovvio. Ma il mio obiettivo è un altro: avere sempre un buon rendimento ed essere utile alla squadra. Poi se il gol li farà un altro sarò felice allo stesso modo». Tre gol. Tutti di forza, di potenza e di precisione. Segna sempre in questo modo? «No, però tiro sempre in questo modo. E se poi la mira è giusta arriva il gol». Destra, sinistra e spesso pure al centro, alle spalle della prima punta. Giocherà sempre così? «Spero di sì. Mi sentirei limitato se dovessi restare su una fascia e basta. Per rendere meglio debbo essere libero di andare là dove mi porta il gioco. E spesso mi porta proprio alle spalle della prima punta». Fisicamente come sta? «Meglio, molto meglio. Ancora una settimana di lavoro e sarò pronto per il campionato». E sul Napoli che giudizio dà? «Positivo, ovviamente. Ma ogni giudizio ora è parziale. È ancora tempo di preparazione, stiamo lavorando per eliminare i difetti e migliorare quel che c’è da migliorare. Però non sono preoccupato: per il 26 saremo pronti». Già, il campionato. C’è una squadra che per qualche ragione non vede l’ora di incontrare? «Il Cagliari. Ma solo perché sarà il primo avversario». E giocatori con i quali confrontarsi? «No, nessuno in particolare. O magari tutti, chi lo sa». Prima del Cagliari, però, c’è la Nazionale. Basile già sa della tripletta? «Se non lo sa glielo dirò. Ma non farà molta impressione perché la nazionale d’Argentina è ricca di campioni. Spero di trovare spazio anch’io». Il campionato italiano la spaventa un po’? «No, perché dovrebbe. Debbo solo fare quello che so fare. Giocare così come ho giocato in Argentina e sperare che basti per far bella figura. Mi allenerò e mi impegnerò come ho sempre fatto». C’è un campione, un calciatore al quale crede di somigliare un po’? «Non ci ho mai pensato. Forse a Tevez». Carlos Alberto Tevez? L’argentino appena ingaggiato dal Manchester United? «Proprio lui. Fisicamente ci somigliamo molto. E probabilmente anche nel modo di giocare. Sì, forse qualcosa in comune ce l’abbiamo». La serenità che mostra è naturale? Ovvero: Ezequiel Lavezzi è proprio così, oppure si sta dando un tono? «Giuro che sono così. Un tipo tranquillo. Questione di carattere, forse anche d’educazione». Carattere certo. E qualità. Lei quali si riconosce? «Le mie qualità? Non saprei. La cosa un poco mi imbarazza. Diciamo che mi riconosco una certa personalità». In campo e fuori campo? «Fuori campo. Quanto valgo come calciatore non lo so. Forse non lo so ancora. E comunque preferisco che siano gli altri a giudicare: la gente, gli allenatori, la critica». La sogna un’altra «noche del pocho» come contro il Pisa? «La sogno sì. E poiché il campionato si gioca di pomeriggio sogno pure una, due, dieci ”tarde del pocho”». Mettiamo da parte l’umiltà per un momento? «Se solo per un momento si può fare». Il Napoli ha trovato un fenomeno in Lavezzi? «Fenomeno io? Mi piacerebbe esserlo, ma non è così. Non mi sono mai sentito un fenomeno. Sono un calciatore che s’impegna per far bene, tutto qua». Si sente più antidivo? «Forse sì. Mi piace la semplicità e mi sta bene come sono, tutto qui». Attacchi di nostalgia per l’Argentina già ne ha avuti? «Non ancora. Ma andrà sicuramente meglio quando arriveranno a Napoli mio figlio Tomas che ha due anni e la mia compagna». E quando arriveranno? «Appena avrò trovato casa. La sto cercando. La voglio a Napoli perché voglio andare in giro, voglio conoscere la città, avere il contatto con la gente». Sino ad oggi cosa ha visto? «Lo stadio e la strada che si fa per arrivarci. Ma con l’aiuto di Sosa la troverò presto e mi sentirò ancora più napoletano».

lunedì 20 agosto 2007

Lavezzi sogna da idolo

Ezequiel Lavezzi non si sente ancora il nuovo idolo del San Paolo: "Magari, sarebbe un sogno, ma per adesso è prematuro trarre giudizi. Sarebbe però bellissimo essere un punto di riferimento per questi tifosi, che mi stanno riempiendo d'affetto da quando sono arrivato" ascura il nuovo attaccante del Napoli. L'argentino non cerca la gloria personale: "A me interessa soprattutto fare bene per la squadra. Mi piace giocare per i compagni e fare assist. Sono io a dovermi adattare al gioco". La squadra di Reja si è allenata domenica e lunedì riposerà. Lavezzi e Hamsik sono partiti per giocare con le rispettive nazionali. Lavezzi ha stregato Napoli ''Dedicato ai questi tifosi'' Il giorno dopo la festa del San Paolo e il passaggio del turno col Pisa, l'argentino che s'avvia a diventare il nuovo idolo dei partenopei parla chiaro: ''Non voglio esagerare, ho paura del contraccolpo, dedico queste segnature a questi grandi tifosi'' NAPOLI - Dopo il "Lavezzi-day" e il 3-1 al Pisa che qualifica il Napoli al terzo turno di Coppa Italia, azzurri di nuovo in campo a Castelvolturno per una seduta di scarico. C'era anche l'argentino che è poi partito per raggiungere il ritiro della Seleccion, il 22 agosto impegnata nell'amichevole di Oslo contro la Norvegia. In Nazionale anche lo slovacco Hamsik in vista del test contro la Francia. Ma come detto è stata la giornata di Ivan Ezequiel Lavezzi. "Dedico la tripletta alla mia famiglia e ai tifosi del Napoli", ha dichiarato questa mattina il Pocho che sogna di diventare l'idolo del San Paolo. "Sarebbe davvero un sogno, ma adesso è prematuro trarre giudizi. Abbiamo giocato solamente due partite di Coppa Italia sinora - spiega l'argentino che vuole tenere i piedi per terra -. Certo, sarebbe bellissimo essere un punto di riferimento per questi tifosi che mi stanno riempiendo di affetto dal primo giorno che sono arrivato. Però adesso ci aspettano gli impegni seri di campionato e bisognerà dimostrare di essere all'altezza a cominciare dalla prima giornata contro il Cagliari". Da 14 anni al San Paolo non si vedeva una tripletta di un giocatore azzurro, l'ultimo a riuscirsi fu Daniel Fonseca nel 1993. "Sono felice. Ma mi interessa soprattutto fare bene per la squadra. A me piace giocare per i compagni, mettermi a disposizione del gruppo, fare assist - spiega Lavezzi -. Poi è chiaro che segnare è la cosa più importante e bella nel calcio e spero di poter fare quanti più gol è possibile . Ma ciò che desidero maggiormente è fare risultati insieme ai miei compagni. Sono io che mi devo adattare al gioco di squadra e non viceversa". Lavezzi vede un Napoli che "sta crescendo, per ora posso solo dire questo ma mi sembra importante. Stiamo affinando l'intesa ed i risultati cominciano a vedersi. Non siamo ancora al massimo della condizione ma l'importante sarà essere al top per l'inizio di campionato. Contro il Cagliari al San Paolo sarà un test davvero difficile". Lavezzi affronterà i sardi dopo l'impegno con la nazionale argentina, intanto lui si presenta nel ritiro della Seleccion con un bel biglietto da visita: la tripletta di ieri. (19 ago 2007)

domenica 19 agosto 2007

LAVEZZI-SHOW, NAPOLI TORNA A SOGNARE

19:52 | Copa Italia: Lavezzi brilló en la victoria del Nápoli El argentino entró en el segundo tiempo y anotó tres goles para su equipo, que pese a arrancar perdiendo se impuso por 3-1 y consiguió el pase a la tercera ronda del torneo. "Súper Pocho", lo apodaron en la página oficial del club napolitano tras su gran actuación. Lavezzi metió tres goles del Nápoli en la victoria 3-1 frente a Pisa como local, por la segunda ronda de la Copa Italia. De esta manera, el equipo napolitano se metió en la siguiente fase del torneo. "Lavezzi encanta a Napoli", títuló de La Gazzetta dello Sport por la gran actuación del Pocho, que arrancó como suplente pero entró en el segundo tiempo y fue clave para la remontada de su equipo. La visita pegó primero y se puso arriba con gol de Kutuzov, a los 19 minutos. Sin embargo, a Lavezzi, quien reemplazó a Gatti, le bastaron cinco minutos para marcar y darle la igualdad al Nápoli. Como el 1-1 fue inamovible, el pasaporte a la siguiente ronda se definió en el suplementario. Ahí, el Súper Pocho, tal como lo apodan en el sitio oficial del Nápoli, anotó en dos ocasiones para asegurar la victoria del ex equipo de Maradona. LAVEZZI GOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL TRIPLETTA DI EZEQUIEL Napoli torna a sognare dietro i colpi magici di un argentino. Napoli torna ad accompagnare con gli "Olè" le giocate e gli spunti di un folletto che non a caso gode del soprannome di "Fulmine". Tre gol in tre tempi. Qualcuno potrebbe pensare che le regole del calcio siano cambiate. Ed invece no. E' solo successo in una serata in cui il pareggio non poteva uscire. O dentro o fuori, ed il Napoli, per la gioia di tutti noi tifosi, è ancora dentro. Dentro quella Coppa tanto snobbata dalle altre quanto motivo di esaltazione a Napoli. Quella Coppa che nella scorsa edizione fu teatro dell'eliminazione inflitta nientemeno che ai rivali bianconeri di Torino e che anche quest'anno porta il Napoli a buon punto, con la possibilità di entrare nel tabellone che conta se a fine mese, poco dopo il debutto in campionato, sarà superato anche il Livorno in quella roccaforte che ormai è diventato il S.Paolo, dentro quella cornice di pubblico che al di là di tutto al momento della gara è sempre lì a tifare Napoli con tutto il cuore e la fede possibili. Intanto godiamoci il Lavezzi-show di stasera. Il Pisa gioca, fa bene e si diverte trovando addirittura il vantaggio dopo pochi minuti. Ma i conti si fanno con l'oste e quando l'oste dai lunghi capelli e il numero 7 stampato sulla schiena ha fatto il suo ingresso i conti per il Pisa non sono tornati più. Un gol che è servito per guadagnarsi la mezz'ora "extra" in cui l'argentino ha poi servito gli altri due. Uno per tempo supplementare che hanno spinto il generoso Pisa fuori dalla competizione, con il pubblico che in delirio applaudiva il primo exploit così inatteso quanto benedetto del nuovo gioiello che viene dalla lontana America. Tre capolavori disegnati come il migliore dei pittori non riuscirebbe a fare. Tre perle che assumono anche il significato di speranza. La speranza che tutte queste coincidenze non restino tali ma che, una dopo l'altra, aiutino a ridisegnare un futuro da tempo auspicato e da troppo tempo dimenticato. Il Napoli vola col "Pocho" Lavezzi EL POCHO VOLA 3 GOL X RISPONDERE A TUTTI I SAPIENTONI!!CHE DICEVANO CHE ERA UN PACCO!!ALLA FACCIA VOSTRA GUFI FORNA EZEQUIEL IVAN NAPOLI TI AMA E SOGNA CON TE!!!!

lunedì 13 agosto 2007

Lavezzi: "Giocare davanti a tanti tifosi ti da' una carica fortissima"

Scatti e dribbling. Nel trofeo Moretti il pubblico del San Paolo ha potuto ammirare i numeri di Ezequiel Lavezzi. Qualita' che gia' si erano intraviste nel ritiro in Austria. "Nel ritiro in Austria avevo ancora le gambe pesanti, avevo bisogno di allenarmi per migliorare la condizione. Ora non sono ancora al top, diciamo che sono al sessanta per cento. L'importante e' lavorare per migliorare. Voglio dare sempre il massimo per questa squadra ". Che sensazioni regala il San Paolo, dove ha giocato Maradona? "Quando avevo la palla sentivo il boato dello stadio che mi incitava. E' una bellissima sensazione, uno stadio cosi' ,con tanti tifosi che ti stanno vicino, ti da' una carica fortissima. Maradona e' stato unico, uno come lui non ci sara' piu' ". Come hai visto il Napoli nel Moretti? "Bene, credo che siamo sulla strada giusta. Ci mancano ancora un paio di partite per essere in forma, ma sono convinto che questo gruppo puo' disputare un buon campionato". Scatti e dribbling. Nel trofeo Moretti il pubblico del San Paolo ha potuto ammirare i numeri di Ezequiel Lavezzi. Qualita' che gia' si erano intraviste nel ritiro in Austria. "Nel ritiro in Austria avevo ancora le gambe pesanti, avevo bisogno di allenarmi per migliorare la condizione. Ora non sono ancora al top, diciamo che sono al sessanta per cento. L'importante e' lavorare per migliorare. Voglio dare sempre il massimo per questa squadra ". Che sensazioni regala il San Paolo, dove ha giocato Maradona? "Quando avevo la palla sentivo il boato dello stadio che mi incitava. E' una bellissima sensazione, uno stadio cosi' ,con tanti tifosi che ti stanno vicino, ti da' una carica fortissima. Maradona e' stato unico, uno come lui non ci sara' piu' ". Come hai visto il Napoli nel Moretti? "Bene, credo che siamo sulla strada giusta. Ci mancano ancora un paio di partite per essere in forma, ma sono convinto che questo gruppo puo' disputare un buon campionato".

giovedì 9 agosto 2007

Lavezzi. L'argentino si è presentato alla grande, mostrando numeri di alta scuola, probabilmente anche per onorare la fresca convocazione in Nazionale

Amichevoli - Consolazione Pocho Il San Paolo, nonostante la doppia sconfitta del Moretti, ha trovato un nuovo idolo: si tratta di Ezequiel Lavezzi, seconda punta argentina dal dribbling ubriacante Altre notizieSorride l'Inter Nel Napoli un po' sfiduciato dopo le due sconfitte tutto sommato immeritate del Trofeo Birra Moretti, cè comunque una nota confortante: la prestazione frizzante di Lavezzi, schierato da Reja nei 45 minuti contro la Juventus. Ezequiel Lavezzi, seconda punta argentina classe '85, ha giocato in appoggio a Calaiò mettendo in mostra ottime doti tecniche ed in particolare un dribbling ubriacante che ha subito esaltato i quasi 60.000 del San Paolo. La sua miglior qualità, da cui deriva il soprannome "El Pocho" (il fulmine), è la rapidità, lo sanno bene Birindelli e Criscito, più volte costretti alle maniere forti per arginarlo. Cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors ma esploso nel San Lorenzo, Lavezzi è stato più volte vicinissimo ad indossare la maglia del Genoa e i tifosi del Grifone saranno certamente dispiaciuti nel vedere una seconda punta di tale talento in Italia con un'altra maglia. Il presidente del Napoli De Laurentiis, prima delle mini-sfide con Juve ed Inter, aveva annunciato di avere pronti tre acquisti "mirati" per rinforzare la squadra prima dell'inizio dell'avventura in Serie A. Questi rinforzi certamente servono, ma nonostante il peso della doppia sconfitta una certezza c'è: una certezza di nome Lavezzi ed intanto compare nella lista dei convocati del commissario tecnico dell'Argentina Alfio Basile. La nazionale albiceleste, impegnata il 22 agosto contro la Norvegia, dovrà riscattarsi dopo l'umiliante sconfitta in finale di Coppa America contro il Brasile. Lavezzi, che prende il posto di Tevez, ha esordito con la maglia dell'Argentina il 18 aprile scorso contro il Cile.

mercoledì 8 agosto 2007

FINALMENTE HO CONOSCIUTO EL POCHO

FINALMENTE HO CONOSCIUTO EL POCHO QUESTE SONO LE FOTO DEL ALLENAMENTO IO NATURALMENTE ERO A BORDO CAMPO HO CERCATO ANCHE DI PRENDERMI LA MAGLIETTA XO' NON E' STATO POSSIBILE PULTROPPO NON SONO RIUSCITO A PARLARGLI DEL BLOG..... MA LO FARO' MOLTO PRESTO

venerdì 3 agosto 2007

Lavezzi, il sussulto del piccolo bomber

DALL'INVIATO Vienna. Di gol ne ha segnati tanti in Argentina, importanti e meno importanti, belli e meno belli, ma il primo realizzato con la maglia del Napoli non lo dimenticherà mai. Ezequiel Lavezzi è sembrato contento, contentissimo. La gioia è stata ancora più grande perché, alla bellezza della rete (un millimetrico pallonetto che ha scavalcato il portiere dell'Apollon Limassol), si è aggiunto il caloroso abbraccio dei nuovi compagni. Sono corsi tutti a festeggiarlo, come se avesse segnato una rete in campionato. «È stato il mio primo gol con la maglia del Napoli. Non lo dimenticherò. Vi ringrazio per l'abbraccio», ha detto ai compagni in pullman mentre la squadra rientrava nel ritiro a Feldkirchen an der Donau. Lavezzi è un ragazzo semplice, che sa apprezzare i gesti spontanei. Quando ha visto la squadra corrergli incontro, si è emozionato. Non aveva fatto niente di trascendentale, aveva fatto quanto da lui tutti si aspettano, per giunta in un'amichevole contro un avversario di caratura modesta, eppure erano tutti lì a festeggiarlo. I compagni gli hanno voluto manifestare il loro affetto. È stato un modo per dargli il benvenuto nel gruppo. «Che sia il primo di una lunga serie», gli ha detto Montervino, il capitano che riesce sempre a trovare la parola giusta al momento giusto. E lui a ripetere quanto ha dichiarato sin dal primo giorno: «Sono venuto per fare gol, ma anche tanti assist per i miei compagni. L'importante è che il Napoli vinca e che De Laurentiis e i tifosi siano felici». Lavezzi ha segnato il primo gol, ha mostrato sintomi di miglioramento, ma dei tre nuovi arrivati è quello che sta più sudando per entrare in condizione, per amalgamarsi tatticamente alla squadra. Corre, si danna, ma l'intesa con Calaiò è di là da venire («Non parla ancora bene l'italiano e non è facile trovarci, capire dove detta il passaggio. Inoltre, deve toccare più piano il pallone e non in modo forte, violento: in Italia l'erba dei terreni di gioco non è alta come in Argentina», ha osservato Manuele), appare ancora imballato nei movimenti. Inoltre, Reja, avendo grande considerazione di lui e dei suoi mezzi tecnici, gli ha suggerito di evitare quelle scorribande sistematiche sul fronte orizzontale delle difese avversarie, ma di andare dentro, di verticalizzare. Per cercare l'uno-due con Calaiò, un possibile rigore o anche un calcio dal limite. «Hai i mezzi per creare la superiorità numerica, per andare via all'avversario in velocità, allora, sfruttali», gli ha detto Reja che, ovviamente, ha molta pazienza. Anche immensi calciatori, come Maradona e Platini, ebbero problemi di ambientamento. «Lavezzi ha tutti i numeri per imporsi anche in Italia», sono pronti a giurarlo almeno in tre: Ramon Diaz che l'ha allenato nella passata stagione nel San Lorenzo (squadra che è diventata campione d'Argentina); Jorge Cyterszpiler, l'ex-manager di Maradona che ha favorito il Napoli nel contatto con il club di Lavezzi e Pierpaolo Marino che, prima di ingaggiarlo, ha visionato decine e decine di videocassette con partite del pocho. DAL MATTINO GIORNALE DI NAPOLI

giovedì 2 agosto 2007

PRIMO GOL UFFICIALE!!!! Il Napoli si gode Lavezzi

IL NOSTRO POCHO HA SAPUTO REAGIRE ALLE "CRITICHE" SEGNANDO IN AMICHEVOLE UNO SPLENDIDO GOL :PALLONETTO E PALLA IN RETE!!! DIAMO FIDUCIA A QUESTO RAGAZZO TROVERA' LA SUA CONDIZIONE E X L'INIZIO DEL CAMPIONATO SORPRENDERA' TUTTI.....ANCHE GLI SCETICI IO SONO CON LAVEZZI IL POCHO SARA' LA RIVELAZIONE DEL CAMPIONATO ITALIANO!!! FORZA POCHO pocho pocho pocho pocho pocho