lunedì 28 gennaio 2008

TIFOSI DEL CAGLIARI???VERGOGNATEVI!!!E ANCHE CELLINO ESAGERA.

DOLO IL PAREGGIO DEL CAGLIARI ALCUNI GIORNALISTI NAPOLETANI SONO STATI PRESI DI MIRA DA ALCUNI FACINOROSI CAGLIARITANI,E ADDIRITTURA DOPO IL 2°GOAL DEI SARDI LE PROTESTE SONO ANCORA PIU’ FORTI,VOLANO MINACCE E LA POLIZIA NON INTERVIENE PER NIENTE!!! E TANTO PER LA CRONACA DOPO IL 2°GOAL DEL CAGLIARI IL PRESIDENTE CELLINO SI VEDE DAL LABIALE DALLE TELECAMERE DI SKY E MEDIASET URLA “BASTARDI NAPOLETANI”!!! SIGNORI QUESTA E’ LA CITTA’ DI CAGLIARI!!!VERGOGNA

Napoli rimontato e battuto 2-1

Cagliari ha sconfitto per 2-1 il Napoli al Sant'Elia in un incontro valido per la ventesima giornata, la prima del girone di ritorno del campionato di Serie A. Azzurri in vantaggio al 58' con Hamsik. Nel finale, il Cagliari è prima sfortunato, quando colpisce due traverse, con Fini all'86' e poi con Foggia al 90' (con decisiva deviazione del portiere Gianello), ma al 93' trova il pari con Matri e al 95' trova addirittura il gol-vittoria con Conti. Un successo che permette ai rossoblù di salire a quota 13 punti, sempre all'ultimo posto, ma ora a -5 dalla zona-salvezza, mentre il Napoli resta fermo a quota 24.

mercoledì 23 gennaio 2008

Lavezzi convocato in nazionale

Lavezzi sarà di scena con l' Olimpica argentina contro il Guatemala a Los Angeles, in un test di preparazione per le Olimpiadi di Pechino.

venerdì 18 gennaio 2008

NAPOLI-LAZIO, IL COMMENTO

Il Napoli è fuori dalla Coppa Italia. Bastava una vittoria per 1-0 per ribaltare il 2-1 dell'andata, eppure gli azzurri si sono presentati in campo con un atteggiamento troppo rinunciatario per almeno un tempo e mezzo. Con Hamsik febbricitante e Savini non al meglio, il tecnico Reja ha messo in campo Gianello tra i pali, Cannavaro, Domizzi e Contini centrali, Grava a destra, Rullo a sinistra e il trio mediano formato da Dalla Bona, che lentamente sembra guadagnare punti nelle grazie dell'allenatore friulano, Gargano, sempre più spompato, e Blasi, al rientro dopo l'ennesima squalifica. In attacco fiducia a Calaiò accanto a Zalayeta, che domenica in campionato dovrà scontare la seconda giornata di squalifica. Lavezzi, anche lui a corto di energie, in panchina, pronto a subentrare nel secondo tempo. Nella Lazio ancora spazio al giovane Muslera tra i pali e formazione quasi titolare, ad eccezione del tandem offensivo Tare-Vignaroli. La prima frazione di gioco scorre via nella noia più assoluta. Al 4° Calaiò sembra avere la palla giusta ma gira alto al volo il cross dalla sinistra di Rullo. Ma è un fuoco di paglia. La Lazio amministra bene, il Napoli non preme più di tanto. Gargano è impreciso e il centrocampo molto muscolare del Napoli accompagna poco l'azione, confinando di fatto Zalayeta e Calaiò nel deserto biancoceleste della trequarti laziale. La serata piovosa e il campo decisamente pesante poi, non agevolano di certo il compito dei calciatori. Si deve attendere il 20° per vedere un'altra azione: Gargano perde una pericolosa palla lungo l'out destro e il cross di Berhami raggiunge Mauri sul lato opposto, abile a colpire al volo, trovando però la deviazione in angolo di Contini. Sugli sviluppi del corner ancora Gargano stoppa male la palla che di fatto diventa un perfetto assist per la bomba dal limite di Berhami che si infila sotto il corpo di Gianello: è gol della Lazio ma l’arbitro annulla per netto fuorigioco di Mutarelli, reo peraltro di aver deviato il pallone davanti a Gianello. Giusta dunque la decisione del direttore di gara, nonostante la visibile perplessità del tecnico Delio Rossi. La Lazio non si deprime e continua a spingere approfittando di un Napoli debole sulle gambe e poco aggressivo. Gargano si becca il giallo per fallo su un imprendibile Berhami, prima della grande parata di Gianello che al 32’ devia in angolo d’istinto sull’ottimo colpo di testa di Tare da distanza ravvicinata. Il Napoli ci prova costruendo qualche sporadica azione in contropiede ma manca efficacia, velocità e precisione alla manovra azzurra. Al 43’ Dalla Bona serve un bell’assist di testa a Calaiò che tenta una rovesciata a centro area, contrastato in angolo da Siviglia. Si esaurisce di fatto qui il primo tempo: noioso, lento, e con poche emozioni. La ripresa si apre subito con un altro piglio: Dalla Bona, il più attivo tra gli azzurri, tenta il tiro da fuori dopo soli 6 minuti e la palla lambisce il palo alla sinistra di Muslera. Nel frattempo la Lazio perde 3 uomini per infortunio nel giro di 11 minuti: fuori Mutarelli per Manfredini, Siviglia per il napoletanissimo Stendardo, e Zauri per Kolarov, mentre sulla panchina azzurra si inizia a scaldare Lavezzi. L’inerzia della gara sembra pendere in direzione azzurra, ma al 55° ancora Tare di testa inverte la pendenza: punizione dalla destra di Ledesma, Cannavaro perde la marcatura del gigante albanese, che di testa fa secco l’incolpevole Gianello. Il San Paolo cala in un silenzio inquietante. Dopo qualche secondo di puro shock, dagli spalti sale il grido: “dai ragazzi non mollate”. Non è facile per l’insolita truppa azzurra, già in difficoltà nel cercare di creare qualcosa che abbia una parvenza di azione. Ma al 63° cambia la partita: dentro Lavezzi e Garics al posto di Rullo e Grava. Il Napoli adesso deve spingere e si affida alla freschezza e alla creatività del Pocho che fin da subito attira palloni ed avversari attorno a sé, imprimendo una marcia nettamente superiore al motore azzurro, e accendendo l’entusiasmo del San Paolo che spinge la squadra con un calore assordante. Reja passa dunque al 433 con Garics terzino destro e Domizzi terzino sinistro, affidandosi al tridente Lavezzi-Zalayeta-Calaiò. Gli azzurri ci credono e comprimono la Lazio nella propria trequarti. Dopo una serie di corner senza effetto tuttavia, è la Lazio che si fa pericolosa: al 73° Gianello tiene in partita i compagni con un’altra prodezza, ancora sullo scatenato Tare, servito da Mauri con un perfetto assist in profondità. Il Napoli però non molla e continua ad attaccare: al 75’ bella iniziativa sulla destra di Blasi che salta un uomo e mette al centro un perfetto assist per la testa di Calaiò che incorna altrettanto perfettamente a botta sicura, ma Muslera d’istinto devia sulla traversa. Al 78° calcio d’angolo di Lavezzi, palla respinta da Muslera su Zalayeta che all’altezza del dischetto calcia sul palo lontano, colpendo un'altra volta il legno. Sugli sviluppi dell’azione ancora Lavezzi dalla sinistra serve sul palo opposto el Panteron che calcia al volo verso la porta da posizione defilatissima, Muslera si lascia sfuggire la palla dalle mani, e Domizzi ne approfitta calciando a rete la palla dell’1-1. Esplode il San Paolo. Adesso gli azzurri ci credono davvero. Serve un altro gol per pareggiare i conti e andare ai supplementari. Il Napoli spinge e guadagna un’infinità di corner. La Lazio cerca di rallentare e spezzettare il gioco, che comunque resta confuso e privo di qualunque schema. Entra anche Sosa per Dalla Bona e le punte adesso sono 4 ma le cose non cambiano. La porta laziale resta inviolata fino al fischio finale, e questo vuol dire solo una cosa: Lazio ai quarti di finale di Coppa Italia mentre il Napoli esce così dalla competizione con il grande rimpianto di essersi svegliato troppo tardi. Ma gli azzurri non hanno nulla da recriminare. La traversa di Calaiò, d'accordo. Ma a questi livelli gli errori si pagano caro: la rete regalata a Tare con la marcatura davvero generosa di Cannavaro sull’albanese, ricorda troppo da vicino quella di Domizzi su Ronaldo di domenica scorsa, che diede il via libera alla goleada rossonera. Così come la papera di Gianello nella partita di andata contro la Lazio che regalò la palla del pareggio ai biancocelesti. Quest’oggi il numero 22 azzurro è stato il migliore in campo. E questo non è certo un buon segno se si pensa che il Napoli doveva fare la partita.

lunedì 14 gennaio 2008

MILAN-NAPOLI, IL COMMENTO

Luci a San Siro. Si. Rossonere. Quelle che illuminano la scena del posticipo della 18esima giornata di campionato, quella della ripresa dopo le vacanze natalizie; quella che ha visto celebrare ed esporre prima dell’inizio tutti i 18 trofei internazionali vinti dai Campioni del Mondo che ne hanno fatto la squadra più titolata sul globo terrestre; quella del ritorno in campo dal primo minuto di Ronaldo; quella dell’esordio del giovanissimo e sventolato talento di Pato; quella del tridente delle meraviglie brasiliano formato dal neo Pallone d’oro Kakà, l’ex pallone d’oro Ronaldo, e quello che già in molti pronosticano come futuro Pallone d’oro Pato, colui che segna sempre al suo esordio, colui che aveva pronosticato il primo gol in maglia rossonera alla prima apparizione. E così sia. Sparring partner il Napoli, assente dal campo milanista da ben 6 lunghi anni e che l’ultima vittoria su questo prato l’aveva ottenuta ai tempi del grande Napoli dell’immenso Diego Armando Maradona. Competere è dura. Non sfigurare anche. Soprattutto se vengono a mancare giocatori del calibro di Zalayeta e Blasi squalificati, non di certo Careca e Bagni, ma pur sempre pane e acqua per questo Napoli, decisamente carente nelle seconde linee. La gara è piacevole e veloce. Il Milan gioca palla a terra in spazi stretti contro un Napoli chiuso alla ricerca della palla lunga per Lavezzi. Dopo 15 minuti un’azione manovrata dei rossoneri porta Ronaldo al tiro solo davanti a Iezzo, quasi miracoloso nel deviare la conclusione che si impenna e finisce in rete, nonostante il tentativo di Cupi che rovescia la palla sotto la traversa, infastidito dal tentativo di Pato di ribadire in rete. A ben guardare il talentino brasiliano rende irregolare l'azione in quanto partito in posizione di fuorigioco e, a dirla tutta, non vi sono certezze incontrovertibili sul fatto che la palla abbia varcato completamente la linea di porta. Polemiche a parte, è il gol dell’1-0. Sembra tutto facile per il Milan che gode di ampi spazi dal centrocampo in su, con il terzetto azzurro Hamsik-Bogliacino-Gargano, incapace di contenere la velocità e la tecnica superiore degli avversari, noti palleggiatori sopraffini. Eppure, nonostante questo, con buona volontà e umile sacrificio, gli azzurri arrivano al pareggio su un perfetto contropiede architettato da Bogliacino, bravissimo a tagliare dalla sinistra per Lavezzi, che mette al volo al centro per l’accorrente Sosa, pronto a toccare in rete la palla dell'1-1. Il Milan quasi stizzito da tale insolenza, riparte alla carica e, dopo una serie di combinazioni, arriva a rete con Iezzo che nega miracolosamente la gioia del gol per ben due volte a Pato, prima di capitolare sulla botta a rete di Seedorf, lasciato colpevolmente solo dalla retroguardia azzurra, frastornata dall’azione milanista: è 2-1. Il Napoli non sembra in grado di reagire: la squadra accompagna poco l’azione, Sosa è troppo più lento di Lavezzi, già eccessivamente isolato di per sè, e per di più non appare per nulla in buone condizioni. Eppure è proprio l’argentino a riaprire la partita con una percussione in velocità delle sue, che costringe Kaladze ad un evitabile fallo in area che procura il rigore al Napoli. Domizzi sul dischetto sigla il 2-2. Un primo tempo vivo e spettacolare, con le difese non proprio impeccabili, volge al termine e consegna agli onori della cronaca un piacevolissimo pareggio che il Napoli, sulla carta nettamente inferiore, dimostra di meritare in pieno. Eppure la ripresa cambia il volto della gara: dopo neanche un minuto Domizzi si lascia scappare Ronaldo a centro area che di testa fa secco Iezzo per la terza volta. Doppietta del Fenomeno e doccia gelata per gli azzurri, per la terza volta in svantaggio in 46 minuti. Gli sforzi sono vani e il morale scende parallelamente alle energie. Il Milan abbassa il ritmo e tiene palla. Il Napoli non riesce a produrre gioco se non con qualche buona iniziativa di Hamsik. Al 60’ la sorte avversa si scaglia sulla caviglia di Bogliacino che atterra male dopo un salto in area ed è costretto ad uscire: al suo posto entra Montervino. Il centrocampo azzurro fatica ad accorciare e non filtra adeguatamente, e di questo non può non approfittarne un campione del calibro di Kakà, abile a liberarsi al limite dell’area per lasciare partire una sassata che si infila imparabilmente alla destra di Iezzo, per la rete che chiude definitivamente la partita: è 4-2. Pesante risultato per la squadra di Reja che provvede ad un cambio quanto meno inspiegabile, inserendo Capparella, alla prima presenza stagionale e ad un passo dall'addio, al posto di Savini. Gli azzurri non ci sono. Sosa e Lavezzi non toccano palla e il Milan è padrone assoluto del secondo tempo. Il pubblico incoraggia Pato e il giovane talento brasiliano ci prova con tiri e giocate fino a quando al 74° non trova la rete del definitivo 5-2 con un perfetto stop a seguire, su lancio dalle retrovie, che taglia fuori Domizzi mettendolo a tu per tu con Iezzo in uscita disperata, battuto con un facile tocco per la rete che annichilisce un Napoli all’altezza nel primo tempo, benché disattento, ma assolutamente inesistente nella ripresa. A pochi minuti dalla fine Hamsik con i crampi lascia il posto a Dalla Bona; l’ex rossonero va vicino al gol con un colpo di testa di poco a lato. Ma di fatto si aspetta solo il fischio dell’arbitro. Fischio che arriva per porre fine ad una gara che ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, l’importanza di un giocatore come Blasi a centrocampo, la necessità di un’altra punta di valore, la buona prova di Iezzo, migliore in campo tra gli azzurri, e la forma fisica negativa di Gargano e Lavezzi, due uomini chiave per la squadra azzurra, e già da qualche partita apparsi decisamente sotto tono. Il Milan dal proprio canto ritrova gioco ed entusiasmo, fiducia e speranza, soprattutto grazie ai gol di Ronaldo, lontano dalla condizione migliore, ma proprio per questo nota lieta della serata rossonera, così come l'esordio dell'attesissimo Pato, 18enne pieno di talento e personalità, due stelle in più per una squadra che è già Campione del Mondo. Come a dire: si spengono le luci a San Siro. Ma solo quelle dello stadio.

sabato 12 gennaio 2008

POCHO LAVEZZI: UN FULMINE A CIEL SERENO

MILAN-NAPOLI, TRA AMARCORD E SFIDE SUDAMERICANE

venerdì 11 gennaio 2008

Lavezzi, esame alla scala

Prima di lasciare l’Argentina, amici e parenti s’erano raccomandati con lui. “Pocho alla ripresa del campionato cerca di dare un dispiacere al Milan che s’è aggiudicata la supercoppa a spese del nostro Boca Juniors”, hanno detto ad Ezequiel La vezzi, l’argentino sul quale il Napoli conta tanto per mettere in crisi Nesta e compgni. Si sa quanto siano nazionalisti i sudamericani di Buenos Aires e dintorni. E si sa quanto fascino eserciti su di loro la platea San Siro. Anche Maratona ogni qualvolta si esibiva contro il Milan o Inter si caricava non poco. “Palcoscenico ideale per il calcio”, diceva Maratona ai suoi tempi prima di entrare nel tempio del football italiano. Anche il Pocho (nonché Sosa) avverte in maniera particolare la sfida a distanza con Kakà o la stella-Pato. Si è preparato con intensità al ritorno dalle vacanze. E si è presentato senza la necessità di doversi sottoporre ad una dieta ferrea per calare peso. Al suo recupero si è dedicato con attenzione maniacale Luigi Febrari, il preparatore atletico che collabora al fianco di Reja. Intenzione del tecnico friulano, affidare all’argentino il compito di fare da guastatore sul fronte dell’attacco, affondare partendo prevalentemente da sinistra, non concedere punti di riferimento e puntare sempre la porta avversaria con determinazione senza ostinarsi a cercare il numero ad ogni costo. Giocate semplici ma rapide. Dribbling solo quando è possibile, non sempre. Scambi in velocità coni compagni. Di questo ed altro si è raccomandato Reja con il talento di Villa Governador. Lavezzi è pronto a gustare la festa annunciata dal Milan per la recente vittoria in Supercoppa. Vorrebbero festeggiare proprio in occasione della partita con il Napoli, la prima dopo l’evento che ha consacrato i rossoneri campioni intercontinentali. “Venite festeggiamo a San Siro il club più titolato al mondo”, così recita la pagina d’apertura ufficiale della società rossonera. Palese l’invito ad accorrere in tanti al Meazza per salutare, magari con un’altra vittoria, il prestigioso trofeo conquistato in Giappone il 16 Dicembre scorso a spese del Boca Junior. Ma il Napoli non è assolutamente disposto a fare da invitato alla cerimonia. Ed in particolare, non intende farlo Ezequiel La vezzi che medita la sua notte di gloria al Meazza. Già contro l’Inter era risultato tra i migliori degli azzurri. Ma ora ha un motivo in più per esaltarsi: il confronto a distanza con Pato, ammesso che Ancelotti voglia schierarlo dall’inizio e l voglia di consumare una rivincita avvertendo per l’occasione l’investitura di paladino del calcio argentino. Lavezzi, prima della sosta aveva evidenziato un certo appannamento. Assente a Siena per squalifica non era riuscito a brillare nella sfida con il Torino. Ma il suo bilancio con l maglia del Napoli finora è ampiamente positivo: tre gol in quindici gare di campionato; altri tre in altrettanto gare di Coppa Italia. Ora sono attesi i suoi acuti a San Siro, anche per confermare il trend positivo del Napoli di De Laurentis alla ripresa del campionato dopo le feste di Natale.

giovedì 10 gennaio 2008

A San Siro Pato vs Lavezzi"

Sarà un Milan stellare, per la prima volta al completo dall´inizio della stagione. Disponibile Ronaldo, ritornato in campo ieri a Dubai, dopo la lunga assenza per infortunio. Recuperati pure Inzaghi e soprattutto il pallone d´oro Kakà, il cui incidente alla spalla non preoccupa più il clan rossonero. Ancelotti avrà solo l´imbarazzo della scelta in attacco, dove si candida per una maglia specialmente Gilardino, autore di una doppietta nell´ultima amichevole giocata in Medio Oriente. E come se non bastasse dal ritiro di Milanello, è trapelato l´entusiasmo del baby fenomeno Pato, pronto al debutto in serie A dopo l´arrivo del transfer dal Sud America. «Sarò subito protagonista e segnerò un paio di gol», ha promesso il diciottenne attaccante carioca, che ha ricevuto anche i complimenti di Careca. «Non so se mi somiglia. Di sicuro è un grande talento, molto forte coi piedi e di testa. In Italia saprà farsi rispettare». Milan a cinque stelle, dunque. Al top della condizione fisica dopo la lussuosa tournée di Dubai e col morale al massimo per la conquista della Coppa Intercontinentale, che sfilerà domenica sera in passerella a San Siro, subito prima del fischio d´inizio. Da brividi l´atmosfera che attende il Napoli, a sei anni di distanza dall´ultima sfida coi rossoneri in campionato. Ma la squadra azzurra, forte dei 5 punti di margine in classifica, non scenderà in campo per fare la comparsa. «Non avremo paura, anche se loro sono i campioni del mondo. Saranno 90´ tutti da giocare», ha lanciato la sfida Mariano Bogliacino, che sostituirà Blasi e guiderà la carica dei sudamericani di Reja. «Massimo rispetto per il trio brasiliano di Ancelotti. Conosciamo bene Kakà e Ronaldo, mentre Pato dovrà confermare con i fatti il gran bene che si dice di lui. Anche i nostri argentini e uruguaiani, però, hanno molta voglia di mettersi in mostra alla "Scala" del calcio. Di partite del genere, così affascinanti, ne capitano poche a campionato. E nessuno ha intenzione di sbagliarle». Il più motivato di tutti è Lavezzi, che cercherà di non sfigurare nella sfida contro i fuoriclasse del Milan. Il pocho, finora, è stato una delle rivelazioni della serie A. Come i compagni Hamsyk e Gargano, attesi a loro volta da un esame di maturità. Il Napoli è convinto di avere delle carte da giocare, anche in una sfida così difficile. Importante sarebbe il recupero in extremis di Zalayeta. «Non ha simulato, quindi non può esser punito..», ha insistito ieri l´avvocato Grassani, che chiederà alla Corte Federale la cancellazione completa della squalifica. «Non certo la riduzione». Con o senza il Panteron, però, gli azzurri sono pronti a vendere cara la pelle. «I rossoneri, a cominciare da Pato, si dovranno dimostrare più forti di noi sul campo. Contro le grandi non abbiamo mai sfigurato», è ottimista Bogliacino, portavoce dell´entusiasmo dei compagni. «Vorremmo iniziare bene il 2008, magari con un´impresa. La squadra di Ancelotti non ha ancora vinto in casa? Bene, vuol dire che dovrà aspettare un altro po´. Non ci riuscirà neppure domenica». La sfida al Milan è lanciata. Insoliti i toni di Bogliacino, di solito tra i più timidi, che deve essersi fatto contagiare dall´entusiasmo generale. Il Napoli, ritornato ieri al lavoro a Castelvolturno, si presenterà a San Siro a testa alta. «Abbiamo una squadra di valore. Tutti ci chiedono le nostre stelle, da Hamsyk a Lavezzi, ma nessuno andrà via», ha ribadito il dg Marino, delineando le strategie azzurre sul mercato. «Di acquisti, per ora, non ne faremo. Ma sognare Messi o Ronaldinho non è vietato per i nostri tifosi. La famiglia De Laurentiis, col tempo, ha i mezzi per realizzare fantasie del genere: l´importante è fare un passo alla volta». L´esame Milan, in questo senso, rappresenterà un´altra tappa della crescita del Napoli. Pronta pure la tattica per contrastare i fuoriclasse rossoneri. «Dovremo giocarcela alla pari, rubando l´iniziativa ai nostri avversari». Niente barricate, dunque. Neppure a San Siro. Gli azzurri, unica squadra del campionato a non aver ancora subito espulsioni, ci proveranno con altre armi: velocità, grinta e coraggio. «Il nostro Pato è Lavezzi»