Oggi è il compleanno di Maradona. Diego compie 47 anni. Auguri da tutta la S.S.C. Napoli. Diego Maradona è nato, infatti, a Lanus il 30 ottobre del 1960. E’ l'unico giocatore della storia del Napoli ad aver vinto la classifica cannonieri di serie A. Con 15 gol si è imposto nel 1987/88. L'asso argentino è salito sul podio altre due volte finendo terzo sia nel 1984/85 (14 gol) che nel 1989/90 (16). 5 - A Napoli ha vinto due scudetti ('87 e '90), la Coppa Uefa del 1989, la Coppa Italia del 1987 e la SuperCoppa Italiana del '91. Prima del suo arrivo il Napoli aveva vinto soltanto due Coppe Italia, una Coppa delle Alpi ed una Coppa di Lega Italo-Inglese. 115 - Con 115 reti è il bomber più prolifico della storia del Napoli. Maradona ha segnato 81 volte in campionato, 29 in Coppa Italia e 5 nelle Coppe Europee. Al secondo posto c'è un altro mito del calcio napoletano, Attila Sallustro, che si fermò a quota 107 segnando molto di più di Diego in campionato (104), ma molto meno nelle coppe. Terzo è Vojak a 103. Sotto quota 100 troviamo Altafini (97), Careca (94) e, sesto, Beppe Savoldi che, con 77 gol azzurri, è il primo italiano in classifica. 75 i suoi gol al San Paolo e 40 in trasferta. 53 nei primi tempi e 62 nelle riprese. 16 - Le sue doppiette. Ne ha firmate 12 delle 280 segnate in campionato dal Napoli. Hanno fatto meglio soltanto Vojak (23 doppiette) e Vinicio (13). Una la tripletta, alla Lazio, nel 4-0 del 24 febbraio 1985. Con i suoi 39 gol su rigore è l'azzurro che ha trasformato più penalty staccando abbondantemente Savoldi (21) e Vojak (16). 9 - Ha segnato 9 gol all'Udinese, la sua vittima preferita: 8 in campionato (con tre doppiette) ed una in Coppa Italia. Alle spalle dei friulani troviamo a quota 7 il Milan, la Fiorentina e la Sampdoria alla quale Diego ha segnato, sempre su rigore, il suo primo ed il suo ultimo gol in campionato. Il primo in assoluto è stato, invece, quello su punizione nel 4-1 all'Arezzo, in Coppa Italia, del 22 agosto 1984. 258 - Tante sono le presenze ufficiali con la maglia del Napoli: 188 in serie A, 45 in Coppa Italia e 25 tra Coppa Uefa, Coppa dei Campioni e SuperCoppa Italiana. E' il decimo azzurro di sempre. 231 partite intere, 16 volte è stato sostituito da un compagno e 9 volte è subentrato dalla panchina a partita iniziata. 22594 - I minuti in campo con la maglia del Napoli. Maradona è stato espulso in due occasioni: dal romano Ciulli il 18 novembre 1984, in Ascoli-Napoli 1-1, e dal maceratese Mattei il 24 novembre 1985, in Napoli-Udinese 1-1. - L'esordio ufficiale in maglia azzurra risale al 22 agosto del 1984: al San Paolo, in Coppa Italia, il 4-1 all'Arezzo con, al 20', una punizione-gol a sbloccare il risultato. - L'esordio in A il 16 settembre in Verona-Napoli 3-1. Il primo gol il 23 settembre, su rigore, contro la Samp (1-1). La sua prima rete su azione il 7 ottobre al Como (3-0). - La sua ultima partita in maglia azzurra il 24 marzo '91: il Napoli perse 4-1 a Marassi dalla Samp con un rigore di Diego. Contro i blucerchiati, e sempre su rigore, dunque, la prima e l'ultima delle sue 81 reti in campionato. Un breve riassunto della sua vita 30/10/1960: Diego Armando Maradona nasce a Lanús, nella periferia di Buenos Aires. E' il quinto degli otto figli di Diego Maradona e Dalma Salvadora Franco. 5/12/1970: Inizia a giocare nelle Cebollitas, la squadra giovanile dell'Argentinos Juniors. 20/10/1976: Gioca la prima partita nella Serie A argentina con la maglia dell’Argentinos Juniors contro il Talleres de Córdoba, dieci giorni prima del suo sedicesimo compleanno, entrando all'inizio del secondo tempo con la maglietta numero 16 al posto di Giacobetti. 14/11/1976: Segna il suo primo gol, contro Lucangioli, portiere del San Lorenzo di Mar del Plata. 27/02/1977: Debutta con la maglia della nazionale argentina contro l'Ungheria. Maggio 1978: L'allenatore della nazionale Cesar Menotti non lo convoca per il mondiale del 1978 ritenendolo troppo giovane. 2/6/1979: Segna il suo primo gol in nazionale, a Glasgow contro la Scozia. 7/9/1979: Guida l'Argentina alla vittoria della Coppa del Mondo giovanile in Giappone segnando anche un gol su calcio di punizione nella finale vinta 3-1 contro l'Unione Sovietica. 19/2/1981: Si trasferisce al Boca Juniors. 22/2/1981: Debutta nel Boca vincendo 4-1 contro il Talleres de Córdoba e segnando due reti. 16/8/1981: Vince il campionato con il Boca Juniors. 4/6/1982: Firma per il Barcellona. 24/9/1983: Subisce l'infortunio piú grave della sua carriera quando Andoni Goicoechea, difensore dell'Athletic Bilbao, gli frattura la caviglia sinistra e gli rompe il legamento. 30/6/1984: Firma per il Napoli. 5/7/1984: Presentazione ai tifosi del Napoli in una festa indimenticabile. 22-29/6/1986: Segna prima il celebre gol con la “Mano di Dio” e poi realizza un gol meraviglioso nella vittoria per 2-1 contro l'Inghilterra nei quarti del mondiale. Guida praticamente da solo l'Argentina fino al trionfo contro la Germania Ovest per 3-2 nella finale. 10/5/1987: Guida il Napoli alla vittoria del primo scudetto. 17/5/1989: Vince la Coppa UEFA col Napoli, che ottiene la prima vittoria in una competizione europea. Agosto-Settembre 1989:Trascorre due mesi in Argentina, tornando in Italia solo dopo l'inizio del campionato. 29/4/1990: Vince il secondo scudetto col Napoli. 8/7/1990: Porta l'Argentina alla finale del mondiale a Roma, partita persa per 1-0 con la Germania Ovest a causa di un calcio di rigore molto dubbio. 17/3/1991: Viene trovato positivo a un controllo antidoping e viene squalificato per 15 mesi dai campi di calcio. 1992: Rifiuta di tornare al Napoli dopo la squalifica e chiede un trasferimento. Viene ingaggiato dal Siviglia. 4/10/1992: Debutta con la maglia del Siviglia, perdendo 2-1 contro l'Athletic Bilbao. 10/10/1993: Lascia il Siviglia per il Newell’s Old Boys in Argentina. Perde la prima partita per 3-1 contro l'Independiente. 31/10/1993: Ritorna a giocare in nazionale a Sydney contro l'Australia per gli spareggi di qualificazione al mondiale USA 1994. Pareggia 1-1 e il gol argentino è propiziato da una grande giocata di Diego. 17/11/1993: L'Argentina con Maradona come capitano batte 1-0 l'Australia e si qualifica per il mondiale. 2/12/1993: Gioca la sua ultima partita con il Newell's contro l'Huracán. Giugno 1994: Gioca due partite con la nazionale argentina nel mondiale americano segnando anche un gran gol contro la Grecia, prima di essere squalificato per uso di efedrina, sostanza non consentita dalla FIFA. 3/10/1994: Prima esperienza da allenatore: viene ingaggiato dal Deportivo Mandiyú di Corrientes. Due mesi dopo rinuncerá all'incarico. 6/5/1995: Seconda esperienza da allenatore: viene ingaggiato dal Racing. Quattro mesi dopo dará le dimissioni. 7/10/1995: Ritorna a giocare nel Boca Juniors nella partita Boca-Colón 1-0. I tifosi del Boca gli preparano un'accoglienza indimenticabile nello stadio della "Bombonera". 1996: Continua a giocare per il Boca Juniors. 24/8/1997: Ritorna in gran forma a giocare per il Boca Juniors, segnando nella partita vinta 4-2 contro l'Argentinos Juniors. Viene di nuovo trovato positivo, nonostante ci siano dei sospetti su un possibile complotto. 25/10/1997: Gioca la sua ultima partita col Boca, vincendo 1-2 in casa del River Plate. 30/10/1997: Decide di ritirarsi dal calcio proprio il 30 ottobre, giorno del suo 37esimo compleanno. 1998: Non gioca la coppa del mondo, ma va in Francia per commentare le partite per una televisione argentina. Novembre 1998: Torna per la prima volta in Italia dopo oltre sette anni. Premi ottenuti da Maradona nella sua carriera * 1978: Capocannoniere del Campionato Metropolitano. * 1979: Capocannoniere del Campionato Metropolitano. * 1979: Capocannoniere del Campionato Nazionale. * 1979: Campione del Mondo juniores con la nazionale argentina. * 1979: "Olimpia de Oro" al Miglior calciatore argentino dell'anno. * 1979: Scelto dalla FIFA come Miglior Calciatore dell'anno in Sudamerica. * 1979: Ottiene il Pallone d'Oro come Miglior Calciatore del momento. * 1980: Capocannoniere del Campionato Metropolitano. * 1980: Capocannoniere del Campionato Nazionale. * 1980: Scelto dalla FIFA come Miglior Calciatore dell'anno in Sudamerica. * 1981: Capocannoniere del Campionato Nazionale. * 1981: Riceve il Trofeo Gandulla come Miglior Calciatore dell'anno. * 1981: Campione di Argentina con il Boca Juniors. * 1983: Vince la Coppa del Re con il Barcellona. * 1985: Viene nominato ambasciatore dell'UNICEF. * 1986: Campione del Mondo con la nazionale argentina. * 1986: Vince il secondo "Olimpia de Oro" al miglior calciatore argentino dell'anno. * 1986: E' dichiarato "Cittadino Illustre" della Città di Buenos Aires. * 1986: Ottiene la Scarpa d'Oro consegnata dalla Adidas al miglior calciatore dell'anno. * 1986: Ottiene la Penna d'Oro come miglior calciatore in Europa. * 1987: Campione d'Italia con il Napoli. * 1987: Vince la Coppa Italia con il Napoli. * 1988: Capocannoniere della Serie A con il Napoli. * 1989: Vince la Coppa UEFA con il Napoli. * 1990: Campione d'Italia con il Napoli. * 1990: Ottiene il Premio Konex di Brillante per la sua abilità sportiva. * 1990: Secondo posto nella Coppa del Mondo. * 1990: Nominato Ambasciatore dello Sport dal Presidente dell'Argentina. * 1990: Vince la Supercoppa Italiana con il Napoli. * 1993: Premiato come Miglior Calciatore Argentino di tutti i tempi. * 1993: Vince la Coppa Artemio Franchi con la nazionale argentina. * 1995: Ottiene il Pallone d'Oro alla carriera. * 1995: Premiato come "Maestro Ispiratore di Sogni" dall'Università di Oxford. * 1999: "Olimpia de Platino" al Miglior Calciatore del secolo. * 1999: Riceve dalla AFA il premio come miglior sportivo del secolo in Argentina. * 1999: Il suo slalom del 1986 contro l'Inghilterra è scelto come miglior gol della storia del calcio. * 2000: Viene eletto "Calciatore del Secolo" dalla FIFA, durante una serata di gala a Roma. I numeri del numero 10 - Argentinos Juniors (76/80). 166 partite (116 gol). - Boca Juniors (81, 95/97). 71 partite (35 gol). - Barcellona (82/83). 58 partite (38 gol). - Napoli (84/91). 258 partite (115 gol). - Siviglia (92/93). 29 partite (7 gol). - Newell's Old Boys (93). 5 partite. - Nazionale Giovanile (77/79). 23 partite (11 gol). - Nazionale Maggiore (77/94). 91 partite (34 gol). Titoli vinti: 10 - Campionato del Mondo giovanile 1979 (Argentina) - Campionato Metropolitano 1981 (Boca Juniors) - Copa del Rey 1983 (Barcellona) - Coppa del Mondo 1986 (Argentina) - Scudetto 1986/87 (Napoli) - Coppa Italia 1987 (Napoli) - Coppa UEFA 1989 (Napoli) - Scudetto 1989/90 (Napoli) - Supercoppa Italiana 1990 (Napoli) - Coppa Artemio Franchi 1993 (Argentina) Agli auguri della SSC Napoli si aggiungono quelli di tutta la redazione di Napoli2000.com. e lavezziezequielivan.blogspot AUGURI DIEGO, IL "MAS" GRANDE. LO SEI STATO, LO SEI, LO SARAI PER SEMPRE.
martedì 30 ottobre 2007
lunedì 29 ottobre 2007
Il Napoli come ai bei tempi: la Juve ko
Botta e risposta tra Del Piero e Gargano, poi Domizzi trasforma due rigori concessi tra le proteste Notte azzurra. Notte napoletana. La Juve s'inchina e se ne va. Quattro gol alla Roma e tre ai bianconeri. Questo sì che è divertimento. Il Napoli corre in campo e sogna. La classifica sorride e il San Paolo torna quello dei vecchi tempi. Spettacolo di folla e di pallone, insomma. Il Napoli non aspetta. Non ha paura della Juve. Cerca il possesso della palla, prova ad accelerare, a ribaltare in fretta la manovra. Attacca i bianconeri, insomma, ma nonostante la buona volontà e la frenesia - pure eccessiva in verità - delle sue giocate non la spunta. Non la spunta pure perché dall’altra parte Ranieri ha dato ordine ai suoi di non lasciare spazi. Per l’occasione, anzi, la Juventus s’affida ad un disegno tattico in eterno movimento. La novità è Palladino più centrale, alle spalle delle punte, ma quel che più dà pensiero ai napoletani è l'andirivieni della Juve sulle fasce. Là dove Chiellini e Salihamidzic non stanno fermi mai un momento. E così il match raramente si concede all’emozione. Di spettacolo, poi, manco a parlarne. Però è una partita alla pari quella che il Napoli si gioca. Non c’è ombra di paura o soggezione negli azzurri. La Juve se ne accorge e non si scopre. Ovvio, quindi, che schiodare il risultato dallo zero a zero abbia il senso dell'impresa. Complicata per la Juve che al tiro ci arriva solo un paio di volte da lontano (Almiron e Trezeguet) e ancor più per il Napoli che al di là di un tocco di Domizzi in avvio di gara poi scompare dalla vista di Buffon. Anche perché il Napoli ha un problema che si chiama Zalayeta. Torna e si ferma l'ex bianconero, cosicché un po’ per scelta e molto per errore Lavezzi finisce col fare la prima punta. Cosa, questa, che gli toglie molto del suo bel repertorio. Brutto primo tempo, insomma. Ma si sa, è l’imprevedibilità il bello del pallone. E infatti, manco il tempo di ricominciare che Napoli-Juve diventa un’altra gara. Un altro match. Trenta secondi appena, il Napoli ancora a caccia delle posizioni e la Juve ne approfitta. La combinazione è Palladino-Trezeguet, il colpo mortale è del solito Del Piero, troppo solo e troppo bravo per poter sbagliare. Iezzo ci sta pure sul pallone, ma non ci mette i pugni e non si salva. È la legge di Del Piero che colpisce anche stavolta. Ma per poco. Il Napoli, infatti, non ha dimenticato la notte romana. E riparte. Non s’abbatte. Non s’arrende. Al secondo minuto è Zalayeta che alza al di là della traversa, al terzo è invece Gargano a fare la prodezza. Zalayeta-Lavezzi-Hamsik e palla al trottolino che prende spazio, sfugge a tre avversari e piazza un sinistro incrociato che fa fuori il miglior portiere che c'è al mondo. Torna così l'urlo dei sessantamila. Torna così anche l’entusiasmo e perché no, adesso pure la speranza. Detto fatto. Complice Bergonzi, il Napoli va sopra. Lavezzi fa la fionda in area di rigore, Chiellini lo sfiora e lui va giù. Per l'arbitro è rigore. Non è così, ma lo stesso la palla va sul dischetto: vincente il sinistro di Domizzi. Napoli in vantaggio e San Paolo che scoppia di passione. E non è finita. Finalmente (25') parte pure Zalayeta e Buffon lo contrasta. Rigore un'altra volta per Bergonzi. Anche questo molto dubbio. E Domizzi si ripete. Per gli azzurri è l'apoteosi. C’è spazio per uno spicchio di partita anche per Calaiò e Sosa, che prendono il posto rispettivamente di Lavezzi e Zalayeta. Juve battuta. Come ai vecchi tempi.
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sabato 27 ottobre 2007
Una nuova dieta per Lavezzi
Il Napoli sta provando a far diventare ancora più veloce il suo rapidissimo attaccante argentino, in leggero sovrappeso Una nuova dieta per Lavezzi "Imprendibile se perde due chili" Il giudizio di Reja: "Sarebbe perfetto" In estate il giocatore pesava 5 kg in più "Ma questo è da sempre il mio stato di forma". E i giornali del suo Paese lo esaltano Più veloce del fulmine, un´impresa quasi impossibile. O quasi. Il Napoli vuole provarci, ci sta provando con il suo fulmine: Lavezzi è già una scheggia, mettergli il turbo vorrebbe dire renderlo praticamente inarrestabile. «Se perdesse un paio di chili, sarebbe perfetto», aveva osservato Reja sabato scorso, dopo 90 minuti da favola dell´argentino a Roma. Due chili in meno per volare, un obiettivo che lo staff sanitario del Napoli ritiene alla portata del giocatore, il cui peso forma, secondo gli almanacchi, si aggira sui 75 chili. Del Piero, alto 173 centimetri come Lavezzi, ne pesa 73. Basterebbero piccole modifiche al regime alimentare, nulla di insopportabile: un po´ d´ordine in più, una dieta più vicina agli standard mediterranei che a quelli sudamericani, ai quali il 22enne argentino è abituato. La scorsa estate, appena arrivato in Italia, il sovrappeso era evidente: almeno cinque i chili da smaltire, inevitabili i disagi iniziali per l´attaccante. Il ritiro precampionato e la prima fase della Coppa Italia sono stati sufficienti per rientrare in condizione, oggi i 5 chili in più sono spariti e Lavezzi ha ripreso a correre come un forsennato, come possono raccontare, loro malgrado, i difensori di Pisa e Udinese, prime vittime della sua velocità. A quel punto, però, a Reja e ai suoi collaboratori è venuta la tentazione di scoprire le potenzialità non ancora sfruttate del Pocho: e quei due chili sono rimasti l´ultimo ostacolo. La difficoltà principale, al momento, è convincere il diretto interessato a compiere un ultimo sforzo. «Questo è sempre stato il mio peso, sto bene così», continua a ripetere Lavezzi, che si sente già al top della condizione. I risultati, in effetti, non gli danno torto: 2 gol nelle prime 8 giornate, complimenti da compagni e avversari, un nome che è già uno spauracchio per le difese italiane. Eppure, potrebbe andare ancora meglio ed è quello che i collaboratori di Reja stanno spiegando al giocatore in questi giorni. Anche Sosa, che gli sta facendo un po´ da chioccia in questi primi mesi a Napoli, gli ha suggerito di "asciugarsi" ancora un po´, senza dover necessariamente sottoporsi a grandi sacrifici. Piccoli ritocchi all´alimentazione, il minimo indispensabile per ottenere però effetti immediati, come è accaduto per esempio a Cassano al suo ritorno da Madrid. Lavezzi, però, si piace così com´è. Piace così alla moglie Debora e al piccolo Tomas, dai quali si rifugia appena terminati gli allenamenti. E piace ancora anche nel suo paese: «Lavezzi, pilastro del titolo vinto dal San Lorenzo, non si immaginava di arrivare a giocare così presto all´Olimpico, e ancor meno di farlo con tanto successo», scrive il quotidiano El Clarìn dopo il pareggio di sabato; «Lavezzi fu rifiutato per la sua nazionalità quando fu offerto alla Roma: "Non è male, ma è argentino: noi preferiamo i brasiliani", avrebbero risposto i dirigenti giallorossi», è invece la ricostruzione di una presunta trattativa raccontata da La Nacion. Insomma, le imprese del Pocho (lo stesso soprannome che si portava dietro Juan Domingo Peron), fanno ancora notizia. E su di lui saranno accesi i riflettori domani sera, per la sfida con la Juve: il fulmine è pronto a far parlare ancora di sé.
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domenica 21 ottobre 2007
Show di gol all'Olimpico
All'incontro sono stati ammessi i soli 27mila abbonati giallorossi per le restrizioni ordinate dalla prefettura della capitale a causa del timore di incidenti tra opposte tifoserie. Una girandola di gol: Lavezzi, Hamsyk, Gargano e Zalayeta a segno per i partenopei; Totti, Perrotta, De Rossi e Pizarro per i padroni di casa Roma, 20 ottobre 2007 - Roma e Napoli hanno pareggiato 4-4 allo stadio Olimpico di Roma nell'anticipo pomeridiano dell'ottava giornata del campionato di Serie A. All'incontro sono stati ammessi i soli 27mila abbonati della Roma per le restrizioni ordinate dalla prefettura della capitale a causa del timore di incidenti tra opposte tifoserie. Il Napoli è passato in vantaggio al 2' con Ezequiel Lavezzi, quindi la Roma ha agguantato il pareggio al 30', con un rigore messo a segno da Francesco Totti. Undici minuti più tardi (41') giallorossi di nuovo in vantaggio con Simone Perrotta. Il pareggio della formazione partenopea è arrivato al 1' del secondo tempo con Marek Hamsyk. La Roma è quindi passata di nuovo in vantaggio al 52' con Daniele De Rossi, ma un destro da fuori area di Walter Gargano ha riporta il punteggio in parità. Ancora Roma in gol all'80' con una punizione calciata da Pizarro e deviata da Garics, quindi per il 4-4 definitivo è andato a segno con un colpo di testa Marcelo Zalayeta all'84'. La Roma è seconda in classifica con 15 punti. Il Napoli sale invece a quota 11 agganciando al sesto posto Palermo e Udinese. TABELLINO Roma (4-2-3-1): Curci 5; Cicinho 6 (15' st Cassetti 6), Ferrari 5, Mexes 5,5, Tonetto 5,5; De Rossi 6,5, Pizarro 6,5; Giuly 5 (46' st Panucci sv), Perrotta 6,5, Mancini 5 (20' st Vucinic 6); Totti 6,5. A disp. Julio Sergio, Juan, Brighi, Barusso. All. Spalletti 6 Napoli (3-5-2): Iezzo 5,5; Cupi 6 (33' st Contini sv), Cannavaro 5,5, Domizzi 6; Garics 5,5, Blasi 5,5, Gargano 6,5, Hamsik 7, Savini 6,5 (38' st Calaio' sv); Lavezzi 7 (41' st Bogliacino sv), Zalayeta 7. A disp. Gianello, Montervino, De Zerbi, Sosa. All. Reja 7 Arbitro: Tagliavento di Terni 5 Marcatori: 2' pt Lavezzi (N), 30' pt rig. Totti (R), 42' pt Perrotta (R), 1' st Hamsik (N), 7' st De Rossi (R), 19' st Gargano (N), 35' st Pizarro (R), 39' st Zalayeta (N). Note: Ammoniti Lavezzi, Ferrari, Cupi, Hamsik, De Rossi. Recupero 0' pt, 4' st. Gara aperta solo agli abbonati SCUSE: VOLEVO SCUSARMI CON TUTTI GLI UTENTI CHE SEGUONO GIORNALMENTE QUESTO BLOG X NON AVER DATO NOTIZIE IN QUESTA ULTIMA SETTIMANA POST PARTITA DI ROMA NAPOLI,X MOTIVI DI LUTTO INFATTI E’ VENUTO A MANCARE MIO PADRE! RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE COME SEMPRE SEGUONO LE NOTIZIE DEL POCHO LAVEZZI SUL MIO BLOG! GRAZIE DI CUORE CARLO ABBATE
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venerdì 19 ottobre 2007
Lavezzi e la moglie, rissa dopo un incidente d'auto
E' accaduto venerdì, dopo mezzanotte, nel pieno centro di Napoli Parolacce, traffico bloccato e persino cinghiate tra i protagonisti. Rissa dopo un incidente d'auto. E' accaduto venerdi notte, protagonisti Ezequiel Lavezzi, l'attaccante argentino del Napoli e sua moglie. Teatro è stata via Chiatamone. Nella strada del centro il solito caos di auto e folla di giovani. Ad un tratto, poco dopo mezzanotte, il traffico che procedeva con la consueta lentezza del weekend, si è bloccato all'improvviso. I conducenti di due auto, una Minicooper blu ed una Renault Clio grigio scuro, sono usciti dalle rispettive vetture, l'uno con un amico, l'altro con la compagna, appunto Lavezzi e la moglie, e sono venuti alle mani. Poi hanno cominciato a picchiarsi. Ad un tratto la donna si è sfilata la cintura dei pantaloni e ha colpito in fronte uno dei due giovani, apostrofandolo. L'attaccante del Napoli venerdi scorso non era in ritiro ed era libero da impegni di squadra per la sosta del campionato. In un primo momento si è pensato ad un tentativo di scippo ai suoi danni. In realtà pare che invece ci sia stato un tamponamento tra le due vetture, qualche parola di troppo e un inizio di lite al quale sia Lavezzi che la sua compagna hanno reagito in modo un pò troppo focoso. E' finita per fortuna senza conseguenze e senza grossi danni (solo un graffio sulla fronte dell'"avversario" di Lavezzi). Lavezzi tampona auto e picchia gli occupanti 15 10 2007 L'attaccante del Napoli, Ezequiel Lavezzi, è stato protagonista di un brutto episodio per le vie di Napoli. Il giocatore, nella notte di venerdì notte, ha tamponato un auto (una Mini Cooper) ed è sceso per picchiarne gli occupanti che avevano chiesto la constatazione del danno. "Sembrava un indemoniato. Ha avuto una reazione spropositata rispetto all'accaduto", questo il commento di chi ha assistito alla scena.
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venerdì 12 ottobre 2007
Lavezzi: Posso dare ancora di più
"Sto cercando di imparare anche i minimi particolari". Ezequiel Lavezzi studia il campionato italiano. Le prime sette 'sedute' di serie A hanno rivelato il talento dell'argentino, definito da molti il miglior acquisto estivo dell'intera serie A. Ma adesso su di lui ci sono 'attenzioni' particolari da parte dei difensori. Ti senti un po' tartassato di falli ultimamente? "Un po' sì. Ma è chiaro che questa è una delle caratteristiche del calcio italiano. All'inizio forse mi conoscevano di meno ma ora sono io devo imparare bene le dinamiche del campionato per esserne all'altezza. Nelle ultime gare ho ricevuto un po' di botte ma fa parte del gioco. Mi devo abituare ad un determinato tipo di ritmo e di marcatura. La serie A è bella anche per l'agonismo". In campo stai cercando di trovare un tua collocazione preferita? "Sì, sto provando a giocare più vicino all'attaccante centrale per riuscire a fare l'assist vincente o lo spunto vicino all'area. Però so che sarà sempre più difficile col passare del tempo. Per questo sto cercando di migliorare e di studiare ogni minimo dettaglio che faccia parte della tattica di gioco". Sinora hai segnato un gol, hai procurato un rigore e fornito assist. Ti piace più segnare o mandare in gol i compagni? Per me la cosa importante realmente è che vinca la squadra. E' chiaro che segnare fa piacere a tutti, figuriamoci a me che sono un attaccante. Ma in assoluto che vada in gol io o un compagno importa poco purché sia il Napoli ad uscire vincitore".
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Lavezzi il colpo dell’estate
Un sondaggio lanciato dal quotidiano “corriere dello sport” ha chiesto a 30 esperti (tra allenatori, opinionisti, commentatori tv) di scegliere il miglior acquisto del calciomercato, quello più intelligente anche come rapporti soldi-qualità. Il primo classificato è stato l’attaccante del Napoli Lavezzi(6 mln di euro spesi) con 8 voti, al secondo posto si piazza lo juventino Iaquinta (11 mln) con 6 voti. Sul gradino più basso del podio si piazza un altro giovane napoletano, Hamsik (5,5 mln) 4 voti. I tre sono giunti davanti a Giuly con tre voti e borriello 2 voti. L’esito di questo sondaggio rafforza ancora di più il buon operato del direttore generale Marino, facendo ben sperare i tifosi partenopei.
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lunedì 8 ottobre 2007
Inter-Napoli 2-1:
L'Inter avanza con i gol di Cruz e stende il Napoli (2-1). Quella dell'argentino è una doppietta che segue il filo avviato da Ibrahimovic dei giorni scorsi. Il ritorno "vero" del Napoli nel grande calcio è una recita a senso unico per 80 minuti, che testimonia come il divario tra l'ambiziosa matricola e le superpotenze della A sia ancora ampio. Così la squadra di Mancini, che va a segno da 42 partite consecutive e che tra tante polemiche è partita meglio dell'anno scorso, continua a guardare tutti dall'alto. EZEQUIEL LAVEZZI: Il migliore, senza dubbio, tra le fila partenopee. E’ l’unico a prendere l’iniziativa, a puntare l’uomo, e a creare qualche sorta di pericolo alla retroguardia nerazzurra. Tutte merito suo le ammonizioni comminate ai padroni di casa, quando viene falciato senza troppi complimenti dai vari Samuel, Stankovic e Burdisso. Quando da vita ad una serie di spettacolari duelli in velocità con il suo marcatore Cordoba, sul prato del San Siro si vedono due frecce catapultarsi verso la palla a velocità tripla rispetto a tutti gli altri effettivi in campo, e gli esiti di almeno tre di questi duelli sono incerti fino all’ultimo secondo. Si muove molto come al solito, non dà punti di riferimento, che agisca tra le linee, o si proponga come di consueto lungo gli out. Meglio quando ronza in zona Samuel, che lo soffre un po’ di più, dovendosi anche contenere per l’ammonizione rimediata appena al minuto diciassette. Sembra un po’ predicare nel deserto, quando un passo dentro l’area, scodella una palla deliziosa per l’accorrente Savini, che invece spara al cielo, nel deserto della curva destinata ai tifosi partenopei. Stanco nel finale, finisce stremato, ma con i complimenti di tutti, connazionali nerazzurri in testa.
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lunedì 1 ottobre 2007
Napoli Genoa 1-2
NAPOLI CADE IN UN SAN PAOLO VUOTO BUONA COMUNQUE LA PROVA DEGLI AZZURRI EZEQUIEL LAVEZZI GIOCA TANTI PALLONI E SI PROCURA UN CALCIO DI RIGORE “GOL”REALIZZATO DA MAURIZIO DOMIZZI.
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